A chi pensa che non c'è più spazio per sognare , che nella vita.... non esiste più la magia..... a queste persone io assicuro che nulla è mai certo e quindi consiglio di spingersi , almeno una volta nella vita, nelle tavole delle grandi cucine italiane.....quelle tavole che in particolari momenti o situazioni sono ancora in grado di "farci innamorare"di esse.
Ed è proprio affrontando i tornanti della costiera amalfitana che si presenta a noi un palcoscenico naturale fatto da un mare di una bellezza indescrivibile... in questo contesto appare un paese nella cui piazza, tra la discesa che conduce alla spiaggia e tra le panchine per le chiacchiere di paese, si vede l'entrata della Taverna del Capitano......... luogo incantato dove da due generazioni una famiglia ha saputo trasformare una casa di pescatori in un vero e proprio tempio al cui interno i profumi e gli aromi dei piatti evocano lontani ricordi e ci permettono di "sognare".
Con quell'eleganza tipica napoletana il patriarca e fondatore della Taverna (semplice nel nome ma importante nella ristorazione italiana) ci accoglie all'entrata.
Tra le mura troviamo tutta la famiglia e non si può fare a meno di osservare l'eleganza e nel contempo la grinta con cui Mariella gestisce la sala senza mai far mancare quel tocco di femmilità che sa farsi notare senza esagerare.... il tutto con la complicità di Claudio, compagno anche di vita.
Arriviamo quindi allo chef Alfonso Caputo, napoletano nel cuore e nell'anima.
Lo avevo incontrato tempo fà e in quell'occasione mi raccontò che passando gli gnocchi sotto l'acqua fredda, dopo la cottura, non si sarebbero disfatti una volta ripassati in padella..... magari era uno scherzo napoletano …. Ma io gli ho creduto e non solo è una pratica che uso ancora adesso ma nel frattempo l'ho suggerito anche a molti amici ... con enorme successo .
Nella sua cucina verace si sente la semplicità e l'essenza della sua terra , con il giusto grado di raffinatezza che ha fatto in modo di farmi affascinare ad ogni piatto per il perfetto connubio tra sapori e profumi di questo contesto mediterraneo.
Un piatto che consiglierei? gli spaghetti ai cucuzielli (gli zucchini), un piatto della tradizione volto al futuro.
Il mare davanti agli occhi profondo e intenso come i versi di una poesia ,seduta al tavolo mi viene da pensare che forse la "Taverna del Capitano" è un luogo dove ci si può ancora innamorare.
Ci sono stata a giugno di quest'anno... un bellissimo incontro!
Ciao Monny!
RispondiEliminacon la tua descrizione mi hai fatto venire appetito! Sono qui in ufficio davanti al computer e un mare di fatture....grazie per avermi fatto sognare!! Aspetto altri post!
un bacione
Carola