martedì 25 settembre 2012

Patate schiacciate alle erbe con tuorlo croccante

Mancavano da un po', le ricette degli chef di Vero Tv! Eccovene una:

INGREDIENTI:
300 gr di patate bollite e schiacciate
olio evo
sale
trito di erbe
4 tuorli
400 gr di pane grattuggiato
½ l olio di semi di mais

PREPARAZIONE:
Metto a metà degli stampini il pangrattato, formando al centro un piccolo foro nel quale metterò un tuorlo d'uovo crudo; copro delicatamente con il resto del pane e metto in frigo per 2 ore.
Nel frattempo condisco le patate con l'olio e le erbe.
Tolgo delicatamente dagli stampi i tuorli impanati e li friggo in olio bollente per pochi secondi. Con un coppapasta creo dei cilindri di patate e vi metto al centro il tuorlo fritto.
Buon appetito!

domenica 23 settembre 2012

Crescenza

Crescenza e Stracchino sono entrambi formaggi a pasta molle prodotti nel Nord Italia (in particolare in Lombardia): ma la Crescenza deriva da latte intero o parzialmente scremato che viene fatto stagionare per circa una settimana, mentre lo Stracchino viene prodotto solo con latte intero e la stagionatura è di circa 20 giorni.
La crescenza è un formaggio italiano a pasta molle, crudo e fresco, prodotto con latte vaccino intero, pastorizzato oppure parzialmente scremato. Appartiene alla famiglia degli stracchini, di cui fanno parte anche il certosino, la robiola e lo stracchino stesso. Si dice che il suo nome derivi dal termine latino “crescentia”, perché se tenuta al caldo si gonfia come il pane durante la lievitazione. È un formaggio senza crosta con la pasta cremosa, omogenea, di colore bianco e il sapore è dolce e delicato, con aroma latticino.
Per produrre la crescenza il latte viene trattato a 37 °C con fermenti lattici, e in seguito addizionato con il caglio; dopo dieci minuti la cagliata si coagula, viene divisa in forme e lasciata riposare per trenta minuti. Dopodiché viene frantumata e immessa in piccoli stampi quadrati, dove viene stufata a 24 °C in ambiente umido per 3-5 ore. Infine viene immerso per due ore in salamoia e poi stagionato in celle frigorifere per 5-10 giorni.
Contiene buone quantità di minerali come sodio, potassio e fosforo.
Le varietà della crescenza sono due: la crescenza invernale, che si presenta con una pasta molto più morbida, e la crescenza estiva, la cui pasta invece risulta essere più compatta.
 
AL MOMENTO DELL'ACQUISTO
La crescenza va acquista freschissima. È possibile trovare la crescenza sfusa, da vendersi a peso, che dev'essere di colore bianco e senza macchie di color giallo.
Se si acquista la crescenza confezionata bisogna sempre controllare, ovviamente, la data di scadenza impressa sulla confezione.
 
CONSERVAZIONE
La crescenza va conservata in frigorifero e se si acquista sfusa a peso, va consumata nel giro di un paio di giorni tenendola sempre ben chiusa. Acquistata confezionata, una volta aperta la confezione, va consumata sempre nel più breve tempo possibile. È consigliabile non comperare mai dei pezzi troppo grandi di crescenza, per evitare che diventi gialla e quindi non sia più possibile consumarla.
Per gustarla meglio lasciatela a temperatura ambiente per una mezz’ora prima di mangiarla.
Se si dovesse formare della muffa sul formaggio bisogna buttare via il prodotto: se nei formaggi a pasta dura basta grattare via la muffa con un coltello, in quelli reschi la muffa è un campanello d'allarme: non si può più mangiare!
 
CURIOSITÀ
In occasione della festa del Santo Natale, nella città di Cremona, la crescenza, viene mescolata con della mostarda di mele cotogne e viene usata come crema per accompagnare il Panettone

lunedì 17 settembre 2012

Il monnypensiero - frutta e verdura di stagione

Comprare frutta e verdura di stagione è importante non solo per la nostra salute ma anche per il pianeta: i prodotti fuori stagione arrivano da molto lontano, hanno percorso migliaia di chilometri e spesso sono coltivati in serra con consumo di molta acqua, energia, fertilizzanti e pesticidi.
Per farci un'idea di quanto sia pesante l'impatto sull'ambiente del nostro comportamento alimentare immaginate questo: la Coldiretti ha stimato che un kg di ciliegie che arrivano dal Cile, percorrendo circa 12000 km in aereo, produce l'emissione di 21 kg di anidride carbonica. Meglio una mela o un po' d'uva, non credete?
 
Vi abbraccio, tutte e tutti
Monnyb

domenica 16 settembre 2012

Mandorle

La mandorla, oggi, è molto diffusa in tutto il bacino mediterraneo grazie ai Fenici che la introdussero in Sicilia.
Il mandorlo è una pianta alta dagli 8 ai 10 metri, molto longeva, con rami di colore grigiastro o marrone e foglie seghettate, più strette e più chiare di quelle del pesco, e fiori bianchi o leggermente rosati. E' ricoperta da una pellicina liscia o rugosa, di colore variabile dal marrone all'ocra.
L'epoca di fioritura del mandorlo è precoce: intorno a gennaio-marzo, variando fra i diversi ambienti. Le mandorle fresche si trovano in primavera e possono essere raccolte e consumate in aprile-maggio come frutti freschi interi prima della lignificazione del guscio, oppure come semifreschi a giugno-luglio, mentre quelle secche sono presenti nel mercato tutto l'anno.
Le mandorle devono essere freschissime: per questo sarebbe meglio acquistarle in confezioni sigillate, in modo da poter vedere quando sono state imbustate e conservarle al meglio. Se le acquistate sfuse bisogna assicurarsi che siano fresche, quindi annusatele per sentire se hanno un odore stantio: gli acidi grassi mono e polinsaturi che contengono irrancidiscono facilmente se esposti a luce, aria e calore; questo problema è molto limitato se le mandorle sono protette dal loro guscio, che le conserva ottimamente. Le mandorle possono anche essere congelate.

Spesso, per esaltarne il sapore, ed in alcune ricette, le mandorle vengono tostate in padella antiaderente a fuoco medio per 5 minuti, oppure in forno a 180° per qualche minuto finché non risultano dorate e croccanti.
Le mandorle vengono anche sminuzzate (utilizzando un frullatore), tritate o tagliate a lamelle. Se le utilizzate per fare una torta, potete tritarle insieme a un cucchiaino della farina che utilizzerete in seguito, per evitare la separazione dell'olio. Se avete mandorle con la buccia e per la ricetta che dovete preparare vi servono spellate, potete immergerle per qualche minuto in acqua bollente: la buccia si leverà facilmente.
Le mandorle costituiscono un vero concentrato energetico e calorico: contengono una significativa percentuale di proteine, preziose vitamine del gruppo E, B1 e B2, magnesio, ferro e calcio, perciò sono utilissime nella calcificazione delle ossa (consigliate quindi alle donne in gravidanza o in menopausa)!
Il particolare e originale equilibrio di minerali, vitamine, proteine e grassi fa delle mandorle un rinforzante del sistema nervoso, costituendo un sano e saporito antidepressivo naturale.
Le mandorle contengono molti grassi "buoni": infatti circa l'80% delle calorie di questo alimento provengono da questo nutriente e poiché la maggior parte di questi grassi sono monoinsaturi sono benefiche per l'apparato cardiocircolatorio.
Studi recenti hanno dimostrato come un consumo abituale di questo alimento possa abbassare i livelli ematici di colesterolo e trigliceridi: ovviamente bisogna tenere in considerazione che chi è soprappeso non potrà abusarne, perché come tutti gli alimenti lipidici, il loro consumo va controllato con attenzione valutando sempre le quantità che il nostro organismo può permettersi.
A domani!
Vi abbraccio, tutte e tutti
Monyb

sabato 15 settembre 2012

Zafferano

Ricordate quando sono stata all'Aquila? L'Aquila è una delle regine dello zafferano. Vi va di conoscere meglio questa spezia?
Lo zafferano si ricava dai pistilli del fiore del croco,  che viene originato da un bulbo sotterraneo: il fiore, dal particolare e intenso colore violetto, può raggiungere un'altezza di 15 cm e possiede delle foglie verdi lanceolate.
Il croco fiorisce per un breve periodo di due settimane in autunno e possiede solo tre stimmi gialli che devono essere colti manualmente all'alba, prima che il sole sia troppo alto. Le principali coltivazioni di croco si trovano in Asia minore ed in alcuni paesi dell'area mediterranea come la Spagna e l'Italia: nella nostra penisola le principali coltivazioni di zafferano si trovano in Abruzzo sull'altipiano di Navelli, divenuto ormai famoso per la purezza e la genuinità del prodotto, e in Sardegna.
Lo zafferano è una delle spezie più conosciute ed apprezzate fin dall'antichità: persino personaggi come Virgilio, Omero e Plinio lo citano nelle loro opere, decantandone le varie virtù in ambito culinario..
Oltre che in cucina, nell'antichità lo zafferano era molto utilizzato anche per tingere le stoffe e pure come cosmetico, tanto che Cleopatra d'Egitto non poteva farne a meno per rendere dorata la sua pelle.
 
Al momento dell'acquisto
Lo zafferano può essere acquistato in polvere nelle pratiche bustine monodose o in stimmi che devono presentarsi di un bel colore arancio vivo. Se ci si trova ad acquistare dello zafferano nei tradizionali mercati Africani o del Medio Oriente, bisognerà stare particolarmente attenti a non essere truffati: molto spesso, infatti, al posto dello zafferano viene venduta della curcuma!

Conservare
Una volta acquistato, lo zafferano andrà conservato o nella bustina nella quale è confezionato, oppure posto in un vasetto di vetro in un luogo fresco ed asciutto, lontano da fonti di calore.
 
Oltre ad essere una spezia preziosissima, lo zafferano possiede parecchie proprietà organolettiche che lo rendono quasi un elisir di lunga vita: pare che sia in grado di contrastare l'invecchiamento della pelle, favorire la digestione, abbassare la pressione e ridurre il colesterolo.
Visto l'importante contenuto di carotenoidi, inoltre, lo zafferano innalza le difese immunitarie; c'è chi dice che lo zafferano sia un potente afrodisiaco, perché in grado di agire sulle ghiandole surrenali stimolando la produzione di adrenalina.
 
Mi è proprio venuta voglia di un risotto!
Vi abbraccio, tutte e tutti
Monnyb

mercoledì 12 settembre 2012

Basilico

Tra qualche settimana inizierà a fare freddo... e purtroppo dovremo dire addio al basilico, che io adoro!
Il basilico dà un profumo inconfondibile a carni, pesci e sughi, e in estate possiamo coltivarcelo in vaso su balconi e davanzali, mentre nelle stagioni fredde è di difficile reperibilità.
C'è una soluzione, però: conservalo secco o sott'olio! Manterrà quasi intatto il suo profumo e il suo gusto! Quando di basilico ce n'è in abbondanza possiamo procedere così:
- staccare le foglie di basilico dai gambi, con le mani, non con le forbici! Lavarle, asciugarle con un panno e lasciarle stese per qualche minuto perchè si asciughino il più possibile. A questo punto, se vogliamo conservare il basilico secco basta mettere le foglie al sole su un vassoio di plasticae poi, quando si sminuzzano facilmente, traferirle in un vasetto di vetro. Se vogliamo conservarlo sott'olio dobbiamo prendere un vasetto di vetro da sottaceti con l'apertura larga e riempirlo di foglie di basilico ben asciutte, stendendole e sovrapponendole bene; poi aggiungeremo dell'olio d'oliva, premendo le foglie in modo che restino sotto il filo dell'olio. Chiuderemo il vasetto e lo terremo in frigo nel cassetto della verdura.
La mia sorellina Giulia, o meglio il suo fidanzato, ha provato anche a fare il digestivo al basilico: è delizioso! Vi passerò la ricetta!

Lo sapevate che il basilico, d'estate, è ottimo per allontanare gli insetti?

E voi che uso ne fate?

Vi abbraccio, tutte e tutti!
Monnyb

martedì 11 settembre 2012

Brodo vegetale

Il brodo vegetale è una delle basi dell alimentazione, fin da bambini: è una ricetta fondamentale della cucina tradizionale italiana, si ottiene con la bollitura  di verdura freschissima.
Le verdure di base che si utilizzano sono: carote, sedano, cipolle, ma possiamo aggiungere verdure di stagione a scelta.
Se abbiamo bimbi piccoli è importante utilizzare verdura biologica, perché i neonati ed i bambini sono particolarmente sensibili agli effetti nocivi dei prodotti chimici estranei.
I motivi di questa più alta sensibilità sono diversi:
- Tanto minore è la dimensione del corpo, tanto maggiore è l’azione tossica dei residui chimici;
- Le sostanze chimiche di sintesi sono tanto più pericolose quanto più veloce è il ritmo di accrescimento delle cellule (che è molto più rapido durante l’infanzia piuttosto che nell’età adulta).
 - Per i neonati, l’organismo ancora immaturo incontra maggiori difficoltà a eliminare le sostanze tossiche.

Il brodo di verdura può essere congelato, ed è molto comodo farlo. Sotto il profilo igienico, è senz’altro meglio congelare il brodo piuttosto che conservarlo liquido in frigo anche solo per un paio di giorni. Possiamo farlo magari nei contenitori del ghiaccio, per averlo pronto a piccole dosi! Ovviamente è bene suddividerlo in porzioni prima di congelarlo, in modo da scongelarne di volta in
volta solo la quantità necessaria.

E voi, avete qualche trucchetto per il brodo?

Vi abbraccio, tutte e tutti
Monnyb

sabato 8 settembre 2012

Il monnypensiero - I nonni in cucina

I nonni in cucina: gli anziani si sentono spesso sempre più soli e sempre più in difficoltà, ma nella terza età si acquista un bene prezioso: il tempo. Ci sono anziani che approfittano del loro tempo e vivono una seconda giovinezza, altri che non riescono a metabolizzare il concetto della vecchiaia e vivono questo momento della vita in disagio e angosce, sopratutto quando il caldo e il cambiamento di stagione si fa sentire .
Un modo straordinario per superare queste difficoltà e sentirsi utili è accompagnarci con i loro ricordi e le loro tradizioni anche in cucina. E magari, divertendoci con loro, potremo riadattarle con la tecnologia moderna!
Sentirsi utili cucinando fa stare bene giovani e anziani. Spesso con l'età si perde l'abitudine del gioco: un pensionato ha più tempo per sé e per viziarsi in modo sano a tavola divertendosi un po'. Così si ricomincia a produrre endorfine, che sono preziose per il buon uomore e la salute.
E vedere nonni, zii, persone che amiamo felici e serene... beh, farà stare meglio anche noi!
Buonanotte, vi abbraccio tutte e tutti.
 
Monnyb

giovedì 6 settembre 2012

Involtini di melanzane e gamberi con riduzione al Campari

Finalmente sono tornata! Pensavate fossi entrata in letargo vero? Ho dovuto riprendere i ritmi della vita di tutti i giorni ed è stato un po' faticoso, ma per farmi perdonare vi propongo una ricetta degli chef di Vero Tv: sfiziosissima e facilissima! E poi... prometto solennemente che ricomincerò a pubblicare qualcosa ogni giorno!

Ingredienti:
1 melanzana
16 gamberi
Olio evo
• Sale
200 gr di campari

Preparazione:
Faccio bollire il campari in pentola, riducendolo fino a ottenere una densità sciropposa.
Taglio a fette sottili la melanzana e vi avvolgo dentro i gamberi; chiudo con uno stecchino gli involtini. Rosolo velocemente in padella: cuocio bene la melanzana a e tengo leggermente cotto il gambero.
Sistemo nel piatto gli involtini e glasso con la riduzione di campari.

A domani!
Vi abbraccio, tutte e tutti

Monnyb
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