lunedì 29 agosto 2011

LA COLAZIONE AL BAR E BENTORNATI!

La colazione al bar! 


Credo che da oggi quasi tutti riprenderemo le normali attività, dopo che tutti  bene o male qualche giorno di vacanza ce lo siamo concessi. Quindi Bentornati a tutti.
E come ogni rientro che si rispetti, si deve iniziare la nuova giornata dalla colazione. 
Per me il vero relax è fare appunto colazione al bar... a parte il fatto che mi leggo subito il giornale, sorrido e chiacchiero anche se mi sono appena alzata perché è un luogo di aggregazione sociale, diciamo la verità fare colazione al bar mi piace molto, se il cappuccino è buono, il bar è di fiducia e il barista è simpatico è fatta, ogni tanto cominciamo la giornata godendoci una coccola e non facendo niente in casa.



Ci sono due tipi di colazione al bar per me, quella del mattino presto prima di andare al lavoro comprensiva di quattro chiacchiere con il barman ed eventualmente chi mi sta di fianco sulle notizie e gli sviluppi di attualità  e quella che mi concedo ogni tanto: la colazione al bar con le amiche!
Chiaramente per la seconda opzione o ci si incontra un' ora prima del lavoro, oppure quando si va più tardi, ma al di là di questo, la colazione al bar con le amiche è un bene conquistato con l’avanzare della maturità femminile, che non bisogna abbandonare perché sfoga le tensioni quotidiane, ricarica la mente di sviluppi e notizie sociali trascurate e soprattutto, ci permette di parlare, parlare e parlare, si perché noi donne al tavolino del bar con le amiche siamo un po’ come gli uomini nello spogliatoio  …. Gli argomenti sicuramente non coincidono ma ci sfoghiamo e parliamo, raccontiamo, parliamo e raccontiamo anche se chi ci sta accanto magari pensa ai fatti suoi.



Ne ho parlato anche in una puntata del mio programma sottolineando le caratteristiche di un buon cappuccino al bar, la mia grande passione, per la prossima edizione mi piacerebbe parlare delle varie abitudini degli italiani al bar e mi farebbe piacere il vs. aiuto, me ne raccontate alcune?
Voi come fate colazione? e cosa ne pensate della colazione al bar?
Vi aspetto!
Un abbraccio, Monnyb

mercoledì 24 agosto 2011

IL CIBO MI FA BELLA

Il cibo mi fa bella?
Io faccio parte di quella categoria di donne che pensa proprio di si! 
Per me  ci sono cibi, come il cioccolato, che mi fanno bella nell’animo  ci sono cibi che mi aiutano a nutrirmi bene dentro per essere bella fuori, ma oggi nell’era moderna supertecnologica abbiamo riscoperto proprio come le nostre nonne che il cibo, anzi che usando certi cibi possiamo avere prodotti cosmetici  importantissimi per sottolineare e mantenere la nostra bellezza. 
E non parlo solo dei consigli della mia nonna che vanno  dai cetrioli e le patate per le occhiaie, o la maschera di zucca per il viso e neanche dei decotti di ortiche per lucentezza e luminosità, ma di vere e proprie magie di bellezza realizzate con l’aiuto della tecnologia.


A Milano infatti lo staff della Bamix, il prestigioso frullatore ad immersione svizzero ha dedicato una giornata per insegnare, preparare e far provare una serie di creme realizzate con frutta e verdura di stagione che ogni donna può preparare nella propria cucina.


E così rilassata ed entusiasta al mio rientro a casa sono stata subito rapita dalla mia Francesca (che per chi non lo sapesse ancora, è la mia figlia sedicenne) che si è impossessata delle ricette e come ogni adolescente femmina che si rispetti il giorno dopo ha provato a realizzarne alcune e chiaramente per me ha preparato una crema “antirughe”. 
Eh già nonostante io dentro mi senta sempre giovane agli occhi di mia figlia sono matura e pronta per l’antirughe!! meglio non pensarci!!!!!

Maschera litfing alla ciliegia 
Il miele sostanza zuccherina fornitaci dalle api contiene minerali e vitamine ed ha proprietà lenitive, depurative e nutrienti.
  • 10 ciliegie
  • 1 cucc. Di miele
  • 1 cucc di farina di avena

Denocciolare le ciliegie , frullarle in modo da ottenere una polpa aggiungere il miele e la farina continuando a lavorare fino ad ottenere un composto denso , se risultasse molle aggiungere della farina . applicare sul viso evitando il contorno occhi e lasciare agire 10 minuti risciacquare con acqua tiepida .
Per averle anche in inverno pratico e intelligente congelare qualche sacchettino di ciliegie.


Ma per chi come la mia francy ha fatto una giornata di troppo sole:
impacco doposole al cetriolo:
il cetriolo ha proprietà addolcenti e decongestionanti
1 cucchiaio di gel di aloe
1/3 di cetriolo pelato e tagliato a cubetti
1 cucchiaio di olio di mandorle dolci 
Frullare il cetriolo aggiungere il gel e l’olio per ottenere un composto cremoso. Applicare dopo un esposizione al sole e lasciare agire per 5/10 minuti. Risciacquare bene con acqua tiepida, ed il gioco è fatto.


E voi avete mai preparato maschere di bellezza con il cibo?? 
Che cosa avete fatto? 
Vi aspetto con i vostri consigli...

un grande abbraccio Monny

lunedì 22 agosto 2011

IL MIO LIBRO, un momento che non dimenticherò mai.

"La cucina senza tempo…… (da perdere)"  il mio libro ……mio veramente!



Il mio libro, vi assicuro è un emozione che non posso descrivere, non avrei mai pensato  fin da bambina, che un giorno, in un momento in cui non mi sento neanche così  vecchia, avrei avuto tra le mani un  libro con il mio nome , tanti fogli pieni di emozioni che mi appartengono, fanno parte della mia vita, che, nel momento in cui  è arrivato nelle librerie ho iniziato a condividere con altri.

Fogli e fogli scritti a mano da me e poi l’emozione di essere lì all’uscita dalle rotative per veder nascere ogni pagina, ogni mia pagina.

Ma questo non sarebbe mai successo se alcune persone non avessero creduto in me, se alcune persone non mi avessero spronata, non mi avessero incoraggiata nei momenti in cui pensavo che a nessuno sarebbero interessate le mie ricette o i racconti che le avevano caratterizzate c’è stato chi  mi ha aiutato, mi ha ascoltato, consigliato, assaggiato e all’occorrenza criticato e applaudito.  Manifestazioni d'affetto di un importanza incredibile. 


Ma le belle parole avevano bisogno di una cornice spettacolare e allora ecco il mio invotro con Steve il fotografo, oggi un caro amico.






La passione per la fotografia di Stefano nasce nella nostra bella Torino, la città in cui tutt'ora vive, che lo inspira, ed è tutt'ora protagonista di molti suoi scatti:
lui come me pensa alla vita come ad un film emozionante, per questo nei suoi scatti cerca sempre una grande componente emotiva fatta di colori e vitalità.




Insieme abbiamo osservato i colori, sentito i profumi dei cibi appena cotti e immaginato cosa avrebbe pensato la gente guardandoli.






Insieme abbiamo cercato di dare sempre quel tocco in più ad ogni piatto e Steve ha permesso con le sue immagini a coloro che leggono le mie ricette di... assaporarle un pò.




Tutto questo è solo una parte delle emozioni che ho vissuto nella realizzazione del mio libro, ma credetemi se vi dico che è stata un'esperienza unica che porterò sempre nel mio cuore.








....ed eccolo qui in tutto il suo splendore!  






sabato 20 agosto 2011

Marmellata di casa

Le fibre che ci fanno molto bene unite agli zuccheri semplici: le marmellate, un cocktail di pura e costante energia al 100%! Sopratutto se le mettiamo unite alla frutta secca, che contiene proteine e acidi grassi essenziali e necessari al nostro organismo.

 

 Ingredienti: 
• 700 gr di pesche, albicocche, fragole
• 1 mela verde
• 500 gr di zucchero
• Nocciole sbriciolate a piacere
• Una spolverata di cannella



Preparazione:
Più che spiegarvi come fare la marmellata (basta mettere tutto in pentola e cuocere! Di solito basta una mezz'ora di cottura a fiamma vivace, salvo casi eccezionali che vengono comunque segnalati nelle ricette) vi do qualche consiglio pratico che penso sia più utile:

• Il materiale necessario per fare una marmellata è: pentola, schiumaiola, setaccio, vasetti e tappi (i tappi devono essere rigorosamente nuovi!)

• È fondamentale usare vasetti puliti e sterilizzati: vanno riempiti sempre con  la marmellata bollente, arrivando fino all'imboccatura. Poi si chiude bene il coperchio e si capovolge il vasetto fino al completo raffreddamento (anche fino alla mattina dopo), lasciandolo tranquillo in un luogo buio e fresco.

• Sullo zucchero bisogna stare un po’ attente: con i frutti più aspri o acquosi (arance o amarene) lo zucchero deve avere lo stesso peso della frutta; negli altri casi sarà leggermente inferiore: 750 grammi per ogni chilo.


• I tempi di  cottura delle marmellate sono indicativi: la frutta non è tutta uguale, ce n'è di più zuccherina e di più acquosa. Impariamo ad avere un po’ di occhio facendo la prova del piattino, che è facilissima: mettiamo un piattino in freezer e, una volta raffreddato, ci versiamo sopra un cucchiaio di marmellata. Incliniamo il piattino: se la marmellata scivola velocemente deve cuocere ancora un po'; se si ferma, o scivola lentamente, è pronta.

• La cottura deve essere a fiamma vivace: all’inizio la marmellata rimane liquida e tutte le eventuali impurità della frutta vengono a galla in una schiuma che asporteremo accuratamente con la schiumaiola.

• Le marmellate aperte si tengono in frigo e vanno consumate entro un mese: io faccio vasetti piccoli, da 250 grammi, per evitare di doverle poi buttare perché le abbiamo dimenticate in fondo al frigorifero.



 

mercoledì 3 agosto 2011

UN PIATTO SPECIALE TUTTO PER ME, Rosetta

“il racconto settimanale di un invito a casa di una signora della mia città ad assaggiare un piatto tutto per me

Una domenica di luglio con il sole che scalda, un paio di pantaloni sportivi, una maglietta, la mia "Monnycar" e via per il primo di una serie di viaggi settimanali, che mi porteranno nelle case di tante signore della mia città che mi hanno invitato ad assaggiare un piatto rivisitato dalla cucina personale e creativa che spesso caratterizza l’essere donna.
Ed eccomi qui, nell’ultima settimana del mese,  la prima ricetta di una lunga serie di inviti, ve la racconto e raccomando è semplicissima da realizzare ed ottima per i pomeriggi in compagnia.




Qui sono con Rosetta Quattrocchi una casalinga  arrivata da Caltanissetta a Torino  appena sposata, una donna come tante, che per la famiglia e il lavoro ha lasciato la sua terra. Oggi, ha 2 figli, 4 nipoti un marito in pensione, tante ricette e racconti di vita nelle sue parole ricche di emozioni,  malinconia di luoghi gusti e profumi.


Mi ha invitato alla sua domenica in famiglia, una lunga tavolata di cognate e nipoti sotto l’attento sguardo della brillante suocera, sono stata accolta come una di loro e tra un brindisi e una canzone mi racconta la cucina della sua nonna, le tavolate durante le feste di Natale, gli arancini siciliani (passione di suo marito) i cannoli di ricotta, la cassata, le melanzane, la pasta con le sarde e tra una ricetta e l’altra arriva la sua torta  perfetta per me che non nascondo mai la mia passione per i cioccolato, facile veloce e soprattutto buonissima.

Grazie Rosetta !!!
la Torta di Rosetta
  ingredienti:
  • 200 gr. Di mandorle tritate 
  • 200 gr di zucchero  
  • 200 grammi di burro 
  • 150 gr di farina 
  • 1 bustina di lievito  
  • 50 gr di cacao amaro  
  • 200 gr di cioccolato fondente
  • 4 uova 
procedimento:
Sbattere le uova con lo zucchero aggiungere la farina, il burro, il lievito e il cacao amaro metà delle mandorle.
Nel contempo sciogliere il  cioccolato fondente a bagnomaria e aggiungerne metà all’impasto e  tenere la parte restante  per farcire la torta a metà una volta cotta e fatta raffreddare.
Cuocere nel forno caldo a 180 gradi per circa 40 minuti.
Rosetta ha guarnito poi la torta con la restante polvere di mandorle e qualche mandorla intera, suggerisce anche una glassa semplice con lo zucchero e il cacao.
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